Il tratto gastrointestinale è un sistema particolarmente complesso composto da organi e strutture che sono deputate all’assunzione, all’elaborazione e all’assorbimento dei cibi e all’eliminazione delle parti di cibo non digerite (residui).
Una disbiosi del microbioma intestinale, ossia un’alterazione o mancata omeostasi del microbiota, è la vera e propria causa di numerose malattie gastrointestinali, in particolare: il carcinoma del colon-retto (CRC) e malattie infiammatorie intestinali (IBD). (O’Keefe et al., 2009; Zhu et al., 2011; Ohigashi et al., 2013., Yang et al., 2013; Gao et al., 2015; Yuan et al., inedito)
Uno studio svolto da Carlotta De Filippo, primo ricercatore presso il Consiglio nazionale delle Ricerche, sulla composizione microbica intestinale ha preso come campione due gruppi di soggetti diversi: bambini europei e bambini africani.
Da tale studio è emerso che nei bambini africani, complice anche una dieta rurale ricca di fibre, vi è un’abbondanza di Bacteroidetes e un importante diminuzione di Firmicutes rispetto al gruppo dei bambini europei. Inoltre, è emerso che vi è una maggiore produzione di acidi grassi a corta catena (SCFAs) nel gruppo dei bambini africani rispetto al gruppo dei bambini europei. (De Filippo et al., 2010)
Sempre da tale studio è stato poi dimostrato come gli Enterobacteriaceae (Shigella ed Escherichia) erano più elevati nei bambini europei rispetto a quelli africani (DeFilippo et al., 2010). Questa abbondanza di Enterobacteriaceae va ad aumentare uno dei geni associati con la IBD, ed è proprio questo fatto che potrebbe ben spiegare la più elevata presenza di IBD in Europa rispetto a quella presente in Africa. (Farrokhyar et al., 2001; Knights et al., 2014)
Come già detto, la composizione microbica intestinale è anche un fattore comune nel carcinoma del colon-retto (CRC). Secondo uno studio svolto da Gao et al. è stato dimostrato come nei pazienti con CRC vi era un maggior livello di Firmicutes e Fusobacteria, ma parallelamente una minor abbondanza di Proteobacteria (Gao et al., 2015).
I membri dei Fusobacteria sono stati identificati come pro-infiammatori (Kostic et al., 2013; Patel et al., 2016).
Inoltre, è importante sottolineare il fatto che il microbiota intestinale influenza l’ospite tramite il sistema immunitario (o il metabolismo). Il metabolita più comunemente studiato e conosciuto è il butirrato.
Il butirrato è un acido grasso a catena corta (SCFA) che è un inibitore dell’istone deacetilasi (HDAC), il massimo inibitore in assoluto.
Secondo uno studio svolto da Ohigashi et al. è stato dimostrato che gli SCFA (acido acetico, acido propionico e acido butirrico) erano significativamente diminuiti nel gruppo CRC vs controlli (Ohigashi et al., 2013).
Nel complesso, quindi, sarà necessario prestare attenzione ai ruoli che il microbiota svolge nella regolazione delle risposte immunitarie e nella genesi dei tumori nel tratto gastrointestinale per la prevenzione di queste malattie.
BIBLIOGRAFIA:
– De Filippo et al., 2010
– Farrokhyar et al., 2001
– Gao et al., 2015
– Kostic et al., 2013
– Knights et al., 2014
– O’Keefe et al., 2009
– Ohigashi et al., 2013
– Patel et al., 2016
– Yang et al., 2013
– Yuan et al., inedito
– Zhu et al., 2011