Il trattamento

Un microbiota forte è capace di mantenerci sani e sempre più studi riportano che la caratteristica più importante
è la sua elevata biodiversità dei ceppi batterici, più del tipo di ceppi presenti.

Durante la vita fetale, campioniamo alcuni ceppi batterici dal microbiota della mamma,
poi, con i primi allattamenti al seno, il colostro sostituisce il cordone ombelicale nelle sue funzioni più importanti
(fornire anticorpi e fattori di crescita), ma svolge un ruolo ancora più importante:
attivare i programmi di maturazione post-natali, prima di tutto attivare il sistema digerente
che non ha mai funzionato prima del primo allattamento. Il colostro umano è ricco di ALAC,
sieroproteina di cui sono note le azioni sul sistema digerente. Il primo latte (colostro) è digerito da enzimi salivari,
in bocca, poi il colostro attiva lo stomaco, attiva le pompe protoniche per la produzione di acido,
attiva la produzione di bicarbonato, di muco, di mucina… ossia “mette in moto” il sistema digerente,
ma “gira al minimo” in quanto deve digerire l’alimento in assoluto più facile: il colostro della mamma.

Nei primi 6 mesi, Il latte materno si modifica giorno dopo giorno, rispondendo alle esigenze del neonato,
addirittura le donne che partoriscono pre-termine producono un latte diverso da quelle
che partoriscono a termine, ed è più diverso, maggiore è il pre-termine,
per poi diventare simile raggiungendo il termine naturale della gravidanza.
Questi colostri pre-termine sono stati definiti i migliori farmaci per prevenire la NEC
(Necrotizing EnteroColitis – Enterocolite necrotizzante).

Questa nuova conoscenza ci porta a rivalutare il ruolo della dieta,
dato che la biodiversità dei ceppi batterici è fortemente stimolata dal cibo durante lo svezzamento,
ossia l’introduzione di cibo più complesso/difficile in modo graduale e progressivo.

Altresì, è noto che l’allattamento al seno porta ad una notevole maggiore biodiversificazione
del microbiota durante lo svezzamento, mettendo così in evidenza l’importanza dell’ALAC nella
“messa in moto” del sistema digerente.

Poi, diventando anziani si torna bambini.
La biodiversità dei ceppi batterici diminuisce, torna ad essere simile a quella dei primi giorni di vita
e il microbiota torna ad essere debole portando alla fragilità dell’anziano
(definita come una diminuita capacità a riparare i danni subiti) che è identica alla vulnerabilità
dei primi 1000 giorni di vita, periodo dove agenti stressogeni possono causare danni
che possono manifestarsi anche dopo anni.

Da come siamo stati svezzati dipende il livello di forza raggiunto
dal nostro microbiota, da noi dipende, invece, procrastinare il più possibile il fisiologico e inevitabile declino.

Questa nuova conoscenza ci porta a rivalutare il ruolo della dieta,
dato che la biodiversità dei ceppi batterici è fortemente stimolata dal cibo durante lo svezzamento,
ossia l’introduzione di cibo più complesso/difficile in modo graduale e progressivo.

Altresì, è noto che l’allattamento al seno porta ad una notevole maggiore biodiversificazione
del microbiota durante lo svezzamento, mettendo così in evidenza l’importanza dell’ALAC nella
“messa in moto” del sistema digerente.

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